Comprare le Tesla coi bitcoin.
Da subito negli Stati Uniti e «più avanti nel corso dell’anno» la possibilità sarà aperta anche negli altri paesi.
La conferma di questa possibilità arriva direttamente dalla “voce” di Elon Musk che ha annunciato questa rivoluzionaria possibilità attraverso 3 tweet di Twitter che in poco meno di 1 ora dalla pubblicazione registravano oltre 130mila like.
L’acquisto in cripto-valuta è quindi già accettato da Tesla negli Stati Uniti e «più avanti nel corso dell’anno» negli altri Paesi (ipotizziamo anche europei).
Oltre all’annuncio Elon ha specificato che Tesla tratterrà i pagamenti ricevuti in bitcoin senza convertirli in valuta tradizionale e che per i procedimenti verranno usati soltanto software interni ed open source.
Questo annuncio era “nell’aria” considerato che Tesla aveva comunicato lo scorso Febbraio di aver investito in bitcoin (1,5 miliardi di Dollari). A seguito di questo annuncio la cripto-valuta si impennò sui mercati arrivando a toccare nuovi record. Probabilmente a seguito di questo annuncio anche questa volta la quotazione dei bitcoin avrà un’impennata.
Scelta poco green
La scelta di Elon rispecchia la sua attitudine alla modernità e alla rapida evoluzione. Caratteristiche queste lodevoli e fondamentali per chi, come lui, ha in mano il futuro tecnologico e non solo, del pianeta.
Doverosa quindi una riflessione in merito al “mining”, ovvero l’attività di produzione dei bitcoin che è in palese contraddizione con l’ottica green della mobilità elettrica.
Il mining infatti per essere attuato prevede un notevole utilizzo di energia elettrica, utilizzo che agli occhi di molti appare uno spreco di risorse.
Sarebbe interessante calcolare quanti km si potrebbero fare con una Tesla Model3 utilizzando la stessa energia elettrica necessaria per minare (trovare) un bitcoin.