Lo scooter elettrico Yamaha EC-05 è stato lanciato ad agosto sul mercato di Taiwan.
Perché parlare di uno scooter elettrico immesso in un mercato così lontano dal nostro?
SEMPLICITA’ RIVOLUZIONARIA
Lo scooter in questione merita attenzione perché utilizza un principio tecnologico molto semplice e probabilmente applicabile anche alle auto elettriche. Un principio che contribuirebbe notevolmente a risolverebbe le problematiche dell’ansia da range e dei tempi di ricarica troppo lunghi e che inoltre abbatterebbe il costo delle batterie e quindi dei veicoli elettrici.
Lo scooter Yamaha EC-05 è semplicemente dotato di batterie modulari interscambiabili.
In collaborazione con Gogoro, Yamaha ha infatti dotato il suo scooter di batterie compatibili con lo standard delle stazioni di ricarica pubbliche di Gogoro denominate GoStations.
Il funzionamento è semplice ed intuibile. Nel caso di batteria in procinto di esaurirsi basta recarsi in una stazione Gogoro (rintracciabile con app), sfilare la batteria scarica dallo scooter e sostituirla con una già carica.
SOLO VANTAGGI
La possibilità di sostituire le batterie al momento del bisogno potrebbe essere l’idea geniale in grado di rivoluzionare davvero il mercato della mobilità elettrica. Pensandoci si riscontrano solo vantaggi.
In primis l’azzeramento dei tempi di ricarica “on the road”, rendendo lo stop di sostituzione batteria persino più rapido di un rifornimento di benzina.
Secondariamente, con la diffusione di stazioni GoStation sul territorio, o di stazioni compatibili con lo standard delle batterie Gogoro, il range di questo scooter diverrebbe virtualmente illimitato.
Parliamo poi del non trascurabile miglioramento che questo sistema apporta all’efficienza del mezzo e alle sue prestazioni. La mancata necessità di avere sotto la sella pesanti batterie a garanzia di un range “anti-ansia”, alleggerisce notevolmente il mezzo che conseguentemente guadagno in prestazioni e in riduzione dei consumi. Si consideri poi anche il vantaggio di utilizzare batterie continuamente revisionate e controllate da operatori specializzati.
PERCHE’ NON NELLE AUTO?
C’è quindi da chiedersi perché una modalità ricarica simile non venga utilizzata anche per la ricarica delle auto elettriche. Che sia anti-economica per il mercato dell’automotive?
Certamente la necessità di creare uno standard, che implicherebbe il dover far accordare le case produttrici, non sarebbe affatto cosa semplice. Probabilmente sarebbe invece l’esigenza di infrastrutture con personale qualificato, con conseguente allargamento del mercato anche ai players dell’erogazione energia, a rendere il business più appetibile. Questo potrebbe essere un fattore scatenante per l’ipotetica diffusione di questa modalità.
Eppure qualche segnale nei mesi scorsi c’è stato visto che FIAT ha presentato un prototipo chiamato CENTOVENTI che contemplerebbe già una soluzione simile. LEGGI QUI
RICARICABILE IN UFFICIO
Yamaha ha diffuso poche informazioni in merito alle prestazioni di questo due ruote a zero emissioni ovvero: velocità (90 km/h) e autonomia 100 km.
Tornando alla batteria specifichiamo che è ovviamente ricaricabile sia dalle stazioni cittadine plug-in (collegando direttamente lo scooter) che da una presa domestica magari in ufficio (dopo averla sfilata dallo scooter). Quest’ultima modalità consente oltre alla possibilità di lasciare parcheggiato lo scooter in zone prive di prese di ricarica di avere una involontaria opzione antifurto essendo lo scooter privo di carica.
Medesimo principio delle batterie estraibili si è visto anche nello scooter Etergo Appscooter. LEGGI QUI.
Accordi per partnership con altri grandi brand sia per Yamaha che per Gogoro sono auspicabili per rendere questo sistema uno standard internazionale.
Con la speranza che un principio simile venga adottato il prima possibile anche sulle auto elettriche.
Roberto
Settembre 25, 2019 at 7:10 pmQuanto tempo occorrerà per dotare il Paese di una rete di posti di sostituzione delle batterie? Quanto pesano e che dimensioni hanno le batterie delle auto ? Cioè quanto sarà agevole le sostituzione? Roberto